Siamo una casa editrice appena nata, troppo piccola, troppo indipendente per poter già fare affidamento su una distribuzione su scala nazionale.
Per ora, in questa fase d’esordio, conteremo sul sostegno delle piccole librerie indipendenti.
Troverete i nostri libri su Amazon oppure potrete comprarli scrivendo a info@daorainpoi.it. Ve li spediremo senza costi aggiuntivi dopo bonifico bancario.
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«Venticinque racconti in cui niente è vero e tutto è vero, e ogni cosa ha un’anima. Gli animali parlano e sanno far di conto, le ombre si separano dai loro proprietari, le lancette di un orologio vanno a giocare nella ruota di un criceto, i calendari conoscono il dolore e la nostalgia, un gorilla parla d’amore vero, la storia di Cenerentola è vista dalla parte di Gertrude e altro ancora. Se è vero che scrivere vuol dire creare mondi, qui si è tentato di farlo, con gioia.»
Il libro, e la nostra associazione appena nata, sono stati presentati l’8 giugno alle 18 e 30 presso Bibliobar Roma, Lungotevere Castello.
«Il mio cervello è una fabbrica inesauribile, un’enorme azienda con macchinari impazziti che non smettono mai di produrre. Pezzi di scarto, per lo più, roba difettosa. Ma in continuazione, senza soste. Se di notte un minimo rumore mi fa dischiudere un occhio, la metropoli si ridesta. Immediatamente sbuffano le ciminiere, suonano le sirene, si accendono centrali elettriche, treni e metropolitane, luci, lampioni, e poi… traffico, smog, clacson, elicotteri, voci, operai, ospedali, fumo, nebbia, luna park, urla, carri armati, musiche d’intrattenimento, bar, ristoranti, pub, automobili, moto, polizia. Confusione. Tutto si riavvia immediatamente. Senza tregua. E ritrovare il sonno è impossibile. Un giorno mi arrenderò. O forse no. Lanciate i dadi.»
Gerardo Pozzi (Bergamo, 23 giugno 1972) lavora come fisioterapista dal 1995, vive a Vittorio Veneto dal 2002. Ama da sempre la musica, la poesia e la letteratura. Ha all’attivo tre album di canzoni. «Badabùm» è il suo primo romanzo.
Vede da lontano delle case blu, un villaggio sottomarino. Sembra disabitato, si avvicina. Le porte di legno sono sbarrate, così come le finestre. Teste di pietra rotolano delicatamente sul fondo. Un paesaggio desolato, fatto di piccoli viali che collegano le abitazioni tra loro e che, più avanti, portano a un edificio enorme: un castello sfocato dalle onde.
– Scegli. Questa città può sprofondare ancora, può disgregarsi, farsi polvere, non lasciare più nulla di sé che valga la pena di essere ricordato. Oppure può rinascere, tornare alla luce.
Sati si gira e ha il volto di un’altra donna. Gli sembra di riconoscerla, eppure di non conoscerla ancora.
Selene Di Domenicantonio: videomaker, cantante e cantautrice, è nata e vive a Roma dal 18 aprile 1983. Questo è il suo primo romanzo.